La tradizione partenopea ci ha lasciato dei metodi di divinazione molto antichi e complessi, che non è possibile trovare sui libri, in quanto sono stati tramandati oralmente o scritti con simboli difficilmente decifrabili.
Come è risaputo, le carte napoletane sono molto conosciute per consulti approfonditi e straordinariamente precisi, ma non vogliamo esaminarne i significati più tradizionali di queste carte, bensì quelli che furono assegnati loro dalle vecchie cartomanti napoletane.
Il mazzo dei tarocchi napoletani è composto da 40 carte, come la maggior parte dei mazzi regionali; mancano otto, nove e dieci di ciascun seme. Il metodo che vogliamo approfondire, è incentrato però su un mazzo composto da sole 25 carte.
Prima di entrare nel merito e vedere come si leggono le carte napoletane con il metodo delle 25 carte, occorre sapere che per ricavare un mazzo adatto a questo metodo occorre eliminare per ogni seme anche i 4, i 6, i 5, il 7 di spade, il 7 di coppe e il 7 di bastoni. Il procedimento è molto semplice. Si mischiano le carte e si chiede al consultante di tagliare il mazzo con la mano sinistra.
Prima di riordinare il mazzo il cartomante determina le carte che stanno sotto i due mazzetti; queste carte corrisponderanno all’oggetto del consulto.
Facciamo un esempio: se le carte individuate sono il tre di coppe e il due di denari significa che il consultante desidera un consulto per risolvere problemi economici o lavorativi.
Se invece escono il tre di bastoni e l’asso di coppe probabilmente il consulto servirà per risolvere problematiche famigliari o sentimentali (un litigio, una separazione).
Se il consultante conferma ciò che le carte hanno preannunciato, allora si procede a ricomporre i due mazzi e si dispongono le carte in 5 righe da 5 carte, partendo da sinistra verso destra.
Già con un primo sguardo generale, la cartomante esperta è in grado di individuare un quadro complessivo.
Se invece le carte che escono non corrispondono a ciò che interessa al consultante, si procede a rimescolarle e tagliarle per altre due volte.
Se tutte e tre le volte il pensiero del consultante non coincide con quanto annunciato dalle carte, allora è il segnale che le carte non vogliono parlare. In questo caso è meglio rimandare il consulto ad un altro giorno.
Una volta effettuata la stesa delle carte è il momento di individuare quali siano quelle che rappresentano il consultante e il motivo del consulto.
Individuata la prima posizione, ad esempio la Regina di Spade, si iniziano a contare 9 carte in senso antiorario; questa seconda carta è quella che rappresenta il consultante.
Da qui se ne contano altre 9, e così di nove in nove sino ad ottenere un quadro generale. Si leggono così 5 carte, e poi partendo dall’ultima sempre di nove in nove si leggono le altre 5, sino a leggere 5 volte 5 carte.
Passiamo ora ad analizzare il significato di ciascuna carta:
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